Riforma PA 2014: novità di Madia su pensioni dipendenti statali

Negli ultimi giorni si è parlato molto della legge delega in merito alla riforma della Pubblica Amministrazione. Il ministro Marianna Madia ha introdotto delle novità per quanto riguarda anche il fronte pensioni dei dipendenti pubblici. Andiamo a scoprire cosa cambierà nei prossimi mesi e quali saranno le novità che ci aspetteranno.

La riforma della PA dedica ampio spazio al metodo di calcolo contributivo, che fino a prima era applicato alle lavoratrici con l’opzione donna. Essa consente di andare in pensione con un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni, purché si siano compiuti 57 anni di età. La rendita, però, viene calcolata con il metodo contributivo, che a seconda dei casi, può portare ad una decurtazione dell’assegno pensionistico. Con la legge delega sulla Pubblica Amministrazione, l’opzione donna viene prorogata fino al 2018 ed estesa anche agli uomini.

L’altra novità introdotta dal ministro Madia riguarda la possibilità di scegliere l’orario part time in prossimità del raggiungimento della pensione. I dipendenti statali a cui mancheranno 5 anni per raggiungere il requisito di anzianità per andare in pensione, potranno scegliere di dimezzare il proprio orario di lavoro, con conseguente taglio dei contributi. In questo modo si avrebbe un ricambio generazionale ed il lavoratore potrà comunque mantenere immutati i diritti previdenziali, i quali, anche in regime di part time, saranno considerati come se il dipendente lavorasse a tempo pieno.

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