Riforma pensioni 2015: Cgil chiede uscita a 60 anni o 40 anni di contributi

pensioneNel nuovo anno sta proseguendo il dibattito relativo al tema previdenziale. In queste settimane si è continuato a parlare insistentemente dell’argomento pensioni, in attesa che il Governo metta mano alla riforma Fornero. Negli ultimissimi giorni i sindacati hanno detto la loro sulla previdenza, sollecitando più di una volta l’esecutivo affinché venga trovata una soluzione ai tanti problemi che riguardano una bella fetta di italiani. La Cgil di Susanna Camusso ha rilasciato un comunicato rivolto al premier Renzi ed al suo Governo, evidenziando quelli che dovrebbero essere i punti su cui dovrebbe essere basata la riforma pensionistica.

Il segretario generale della Cgil ha dichiarato come la legge Fornero abbia cambiato il nostro sistema pensionistico, mettendo a dura prova le aspettative di tutti i lavoratori, i quali miravano a realizzare dei progetti al termine della vita lavorativa. Con lo spostamento dei requisiti anagrafici per accedere alla pensione si è fatto in modo che crescesse la disoccupazione giovanile, creando un vero e proprio problema della società. Vediamo quali sono i punti che evidenzia la Cgil per cercare di risolvere tali problemi.

Innanzitutto bisognerebbe inserire maggior flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, tornando in qualche modo alla “vecchia” pensione di anzianità, che consentiva di accedere alla previdenza con un minimo di 60 anni di età. In alternativa, come secondo punto, concedere il pensionamento ai lavoratori che abbiano maturato 40 anni di contributi senza alcun limite di età. Terzo punto sottolineato da Susanna Camusso riguarda la cancellazione definitiva dell’innalzamento dei requisiti per accedere alla pensione in funzione della speranza di vita, che a partire dall’anno prossimo (2016), vedrà aggiungere altri 4 mesi ai requisiti per il pensionamento.

Il quarto punto riguarda il trovare una soluzione ai Quota 96, che sono costretti a restare sul loro posto di lavoro seppur abbiano raggiunto i requisiti a causa di un errore all’interno della riforma Fornero, mentre il quinto punto riguarda le pensioni minime, per le quali si chiede una salvaguardia maggiore.