Terminati i lavori sul Jobs Act il Governo è chiamato a dare risposte riguardo alla previdenza. Ormai da troppo tempo si chiedono modifiche alla Legge Fornero e da più parti sono giunte interessanti proposte che l’esecutivo guidato dal Premier Renzi non può non prendere in considerazione.
La CISL, per bocca di Annamaria Furlan, invoca una controriforma del sistema pensionistico, ripristinando la flessibilità in uscita che è stata tolta con l’introduzione della Legge targata Governo Monti. Quella delle quote potrebbe essere una soluzione interessante, specie se si considera che non tutti i lavoratori sono uguali. L’organizzazione sindacale ritiene, infatti, che ci sono alcune categorie di persone che non possono attendere gli attuali requisiti di accesso alla quiescenza. Con un sistema a quote, poi, sarebbe concesso andare in pensione anticipata unendo l’età anagrafica con l’anzianità contributiva. Su tutte spicca la Quota 100 proposta dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, grazie alla quale un lavoratore potrebbe andare in pensione già a 60 anni con 40 anni di versamenti di contributi.
Rimanendo in tema di previdenza, poi, giungono anche due proposte da Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro al Senato. La prima riguarda il riscatto della laurea, mentre la seconda concerne l’incentivo per le aziende a trovare un accordo con quei dipendenti che sono prossimi alla pensione, integrando parte dei contributi per permettere loro di uscire dal mondo del lavoro in anticipo.
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