Per molti italiani è giunto il tempo di versare il pagamento della cedolare secca. Si tratta di un regime di tassazione opzionale per i redditi che derivano dagli affitti ad uso abitativo, di quegli immobili di categoria catastale A, tranne A10 relativa ad uffici e studi privati. Se si sceglie la cedolare secca, al momento della registrazione del contratto di locazione non vanno versate né l’imposta di registro, né l’imposta di bollo.
Per quanto riguarda il versamento dell’acconto, ricordiamo che è dovuto solo del la cedolare secca per l’anno precedente supera 51,65 euro. Le modalità di pagamento e le scadenze possono essere varie. C’è il pagamento in un’unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo è minore di 257,52 euro, in due rate se l’importo è maggiore di 257,52 euro, di cui la prima entro il 16 giugno pari al 40% dell’importo e la seconda entro il 30 novembre pari al 60% dell’importo. Il saldo si versa il 16 giugno dell’anno successivo oppure entro il 16 luglio con una maggiorazione dello 0,40%.
Per guanto riguarda l’aliquota, invece, nel 2013 si è passati dal 19% al 15%, mentre a partire dall’1 gennaio 2014 si è scesi fino al 10%. Questa riguarda i contratti convenzionali Legge 431 (art 2 comma 3) 3+2 anni, mentre per i contratti a canone libero Legge 431 (art. 2 comma 1) 4+4 anni l’aliquota è del 21%. Il versamento della cedolare secca va effettuato tramite modello RLI a partire dallo scorso 3 febbraio 2014.
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