Il Governo si prepara ad approvare la riforma del catasto. Dopo settant’anni, finalmente ci si è messi a lavoro per modificare il sistema di rivalutazione degli immobili. Il decreto attuativo è stato avviato con la delega fiscale diventata legge recentemente. I catasto verrà ridisegnato, anche se molti temono delle conseguenze pesanti, visto che potrebbero incrementare tutte quelle tasse che dipendono proprio dalla valutazione catastale.
Le insidie dietro la riforma del catasto sono numerose, ma il Governo assicura che il decreto porterà le aspettative di un sistema certamente più equo per la definizione del valore degli immobili. Il principio per il calcolo delle rendite catastali delle abitazioni cambia completamente, dato che si prendono in considerazione i metri quadri e non più i vani come unità di misura.
Si prevede anche la suddivisione del territorio in micro-zone e l’individuazione di alcuni fattori come i servizi presenti nel quartiere, l’efficienza energetica, l’esposizione, l’ascensore ed altro ancora. In questo modo il valore catastale sarà uguale a quello di mercato. L’obiettivo è quello di ridurre le diseguaglianze, visto che ad oggi ci sono immobili in centro per i quali si pagano meno tasse di immobili in periferia. La riforma del catasto rivaluterà circa 63 milioni di case in Italia, ma l’operazione dovrebbe essere abbastanza lunga, da 3 a 5 anni.
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