In questi ultimi giorni si sta parlando molto della Service Tax, la nuova imposta che includerà le tassazioni su immobili e rifiuti che a partire dal 1° gennaio 2014 prenderà il posto dell’IMU. Di questa nuova imposta, che si compone di TARI e TASI, abbiamo già parlato in precedenza, ma nel frattempo gli italiani avranno altri problemi di cui preoccuparsi. Il presente si chiama TARES e, secondo quanto riportato dalla CGIA di Mestre, ci sarà un aumento considerevole per gli italiani.
In realtà ci si attendevano delle riduzioni, visto che in Italia è aumentata la raccolta differenziata e complice la crisi economica si sono ridotti i consumi, con un conseguente calo della produzione dei rifiuti. Nonostante ciò la TARES costerà di più. Per un’abitazione di 114 MQ ci sarà un aumento medio del 29,1%, pari a 73 euro, mentre per un negozio di 70 MQ il costo dell’imposta sarà maggiore del 19,7%, pari a 98 euro; ancor più salata sarà la TARES per chi possiede un capannone, dato che per uno da 1.200 MQ si stima un aumento del 22,7%, pari a 1.133 euro.
All’origine di questi aumenti ci sarebbe la maggiorazione di 0,30 euro a m/q su tutti gli immobili, per finanziare le spese dei Comuni come la manutenzione delle strade o l’illuminazione pubblica, e la copertura dell’intero servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Rispetto alla TARSU, dunque, gli italiani dovranno sborsare 0,9 miliardi in più.
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