Il 16 giugno scorso era il termine ultimo per il pagamento della Tasi e dell’Imu. Molti italiani, però, non hanno pagato in tempo queste tasse oppure hanno sbagliato il calcolo. Niente paura, la soluzione per mettersi in regola è il ravvedimento operoso, di cui vi parliamo qui di seguito, anche se il MEF ha ufficializzato nei giorni scorsi che non saranno previste sanzioni o interessi per mancato o insufficiente pagamento.
Per coloro che effettuano il versamento entro 14 giorni dalla scadenza, la sanzione prevista è dello 0,2% per ciascun giorno di ritardo. Per coloro che effettuano il versamento dopo 15 giorni, ma entro 30 giorni dalla scadenza, la sanzione prevista è del 3% dell’intero importo. Per coloro che effettuano il versamento oltre 30 giorni dalla scadenza, la sanzione prevista è del 3,75% dell’intero importo.
Il ravvedimento operoso bisogna pagarlo tramite il modello F24, barrando la casella “Ravv.”. Se il versamento di Tasi e Imu non avviene, scatterà il controllo e poi bisognerà pagare una sanzione pari al 30% dell’importo dovuto. Tornando al discorso del MEF, invece, è giunta l’ufficialità del provvedimento che vede la non applicazione di sanzioni ed interessi per coloro che non hanno pagato o hanno pagato in parte la Tasi e l’Imu. In un primo momento il provvedimento riguardava solo la Tasi, la cui situazione era stata particolarmente caotica, ma poi si è deciso di estenderlo anche all’Imu. Le sanzioni, dunque, non sono dovute quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza.