Il Governo sta discutendo in questi giorni la difficile questione che riguarda le carceri italiane. Nelle ultime settimane sono state fatte diverse proposte per il decreto legge relativo ai detenuti, le quali sono sotto esame dalla commissione Giustizia ed entro la settimana prossima arriveranno in aula. Al centro dell’attenzione ci sono i risarcimenti ai detenuti e le riduzioni di pena.
Tra gli emendamenti c’è quello che prevede il divieto di custodia cautelare in carcere per quei detenuti che devono scontare una pena non superiore a 3 anni. L’onorevole Ermini, inoltre, ha aggiunto che tale norma non vada applicata a coloro che hanno commesso delitti o sono pericolosi per la società, vedi mafiosi e terroristi, nonché rapinatori, estorsori, stalker e persone che sono detenuti per maltrattamenti in famiglia. Nel frattempo, a Firenze c’è stata la presentazione del manifesto NO Prison durante la conferenza stampa del garante regionale dei diritti dei carcerati, Franco Corleone. Tale manifesto, spiega attraverso 20 punti, tutte le ragioni secondo cui il sistema giudiziario penale come SOLO dispensatore di sofferenza sono sia tollerabile. Si sottolinea come il carcere abbia fallito in ogni sua finalità preventiva alla pena. Perciò sarebbe meglio proporre degli istituti mediativi, che permettano di rieducare i detenuti, sopprimendo il carcere, questo è quanto emerge dal testo curato da Livio Ferrari e Massimo Pavarini.