Alla vigilia delle vacanze estive c’era speranza di andare in pensione per le migliaia di Quota 96 del comparto scuola, ma al rientro dalle ferie ci si è trovati nuovamente di fronte ad un miraggio. I 4 mila docenti trattenuti in servizio a causa dell’errore legato alla riforma Fornero, stando a quanto ipotizzato nel mese di luglio dal Governo, sarebbero dovuti andare in pensione a partire da settembre, lasciando spazio anche a nuove assunzioni, ma la mancanza di coperture finanziarie si è deciso di lasciare tutto com’è.
Le speranze per i Quota 96 sono dunque ridotte al lumicino, specie se si pensa al pacchetto scuola, che non include alcun provvedimento per questa categoria di lavoratori. Andare in pensione, per insegnanti e personale Ata, resta dunque un sogno, ma stando a quanto rivelato dal quotidiano economico Italia Oggi, si potrebbe pensare ad un pensionamento dilazionato in 2 anni, con accoglimento delle prime domande fin da questo mese di settembre, dando precedenza ai lavoratori più anziani.
Non ci sarebbero penalizzazioni sul calcolo dell’assegno pensionistico. Bisognerà vedere se il Governo voglia prendere in considerazione certe ipotesi oppure lasciare ancora in standby la questione dei Quota 96.
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