Il dibattito sulla riforma delle pensioni prosegue, ma attualmente non si è ancora riusciti a trovare una soluzione per diverse categorie di lavoratori. In attesa di conoscere se ci saranno novità per i Quota 96 del comparto scuola, si è aperto uno spiraglio per i lavoratori precoci. Sono ormai alcuni mesi che si fanno ipotesi di riforma, chissà che non sia la volta buona.
Nelle ultime ore si è tornati a parlare dell’ipotesi di prepensionamento a 62 anni con 35 anni di contributi. La proposta arriva dal presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, la quale non è stata bocciata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Il nodo, come ormai noto, sono le coperture economiche. Damiano sottolinea come sia importante consentire a chi ha maturato almeno 35 anni contributivi di poter andare in pensione, correggendo la riforma Fornero ed introducendo un criterio di flessibilità.
Ha poi proseguito dicendo che bisognerebbe andare in pensione a partire da 62 anni di età e non da 67 anni, limite definito improponibile per chi inizia a lavorare fin da giovanissimo. La parola d’ordine, dunque, sarebbe flessibilità, staremo a vedere se il Governo riuscirà a trovare i fondi per risolvere la questione dei lavoratori precoci.
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