Si accendono le speranze di ritrovare vive le gemelline scomparse Alessia e Livia Schepp scomparse il 30 gennaio 2011, pochi giorni prima che il padre Mathias Schepp si suicidasse. Il caso delle gemelline svizzere sparite nel nulla più di 2 anni fa aveva scosso le coscienze di tutti e in questi ultimi mesi si erano ormai perse le speranze di ritrovarle vive.
Alessia e Livia vivevano a Losanna in Svizzera con la madre italiana Irina Lucidi, la donna da qualche tempo era separata dal marito, l’ingegnere svizzero Mathias Schepp. L’uomo però non accettava la separazione cosi rapì le figlie e iniziò con esse un lungo giro tra Svizzera, Francia e Italia passando per la Corsica. L’uomo in seguito si suicidò gettandosi sotto un treno a Cerignola in Puglia ma delle gemelline non si seppe più nulla.
Mathias Schepp, scrisse una lettera d’addio alla ex moglie in cui disse che non avrebbe mai più rivisto le bambine, ma di fatto non sono stati mai trovati neppure i corpi delle gemelle. Ora il caso a quasi 3 anni si riaccende dopo che un avvocato sardo avrebbe contattato la Procura di Cagliari in seguito alle confidenze fattegli da un suo assistito, un detenuto di un carcere cagliaritano.
L’uomo avrebbe sentito in carcere dei nomadi parlare delle gemelline, sostenendo che le piccole erano tenute in un campo rom tra Nuoro e Oristano. Ieri c’è stato il blitz dei carabinieri nel campo nomadi interessato ma delle bimbe non c’era traccia. Le indagini proseguono per far luce sulla vicenda.