In questi giorni il Governo sta lavorando intensamente sulla riforma del lavoro. Purtroppo, però, non sembra si voglia metter mano al sistema previdenziale, che presenta delle falle decisamente importanti, visto che ci sono migliaia di lavoratori impossibilitati ad andare in pensione. A gran voce si chiedono modifiche alla Legge Fornero, ma ad oggi le istituzioni ancora tacciono. A preoccupare è soprattutto la situazione dei lavoratori precoci, che continuano ad essere trascurati dal Governo.
Più volte Cesare Damiano ha premuto affinché venisse valutata la sua proposta di prepensionamento, ma in Parlamento sembra non interessare. Ricordiamo che il presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati ha proposto di attuare una pensione anticipata a 62 anni di età più 35 anni di contributi oppure a 41 anni contributivi a prescindere dall’età anagrafica. Il problema, a quanto pare, sarebbe la mancanza di coperture economiche, che stando alla stila fatta dall’INPS, dovrebbe essere superiore ai 40 miliardi di euro.
Altra proposta, fatta stavolta dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, riguarda l’assegno pensionistico anticipato (APA), che prevede un prestito erogato dall’INPS, che i lavoratori poi dovranno rendere sotto forma di trattenute sulla pensione. Il Governo non si sta muovendo in nessuna delle due direzioni, bisognerà capire se cambierà qualcosa con l’inizio dei lavori sulla Legge di Stabilità, per la quale però bisognerà attendere ancora un po’.
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