L’aumento dell’IVA al 22% sta portando molti effetti negativi. Oltre alla riduzione drastica dei consumi, per gli italiani ci saranno anche effetti retroattivi sulle bollette. In pratica, le bollette in arrivo in questi giorni, ma relativi ai consumi antecedenti il 1° ottobre 2013, avranno l’IVA al 22% nonostante in quel periodo vigeva l’IVA al 21%.
Gli effetti retroattivi interesseranno alcune bollette domestiche, che risulteranno più salate per gli italiani; secondo Codacons, saranno decine di milioni di euro che le famiglie dovranno sborsare, i quali si andranno ad aggiungere agli effetti diretti sui prezzi al dettaglio. Infatti, oltre alle bollette, gli effetti retroattivi interesseranno anche gli acquisti di mobili, elettrodomestici e automobili effettuati prima del 1° ottobre 2013, per i quali è stato solo versato un anticipo e che verranno poi consegnati successivamente. In questo caso si rischia di dover pagare centinaia di euro in più per via della maggiorazione IVA al 22%.
Purtroppo a riguardo la legge è molto chiara, visto che il DPR 633 del 1972 stabilisce che, indipendentemente dal periodo di riferimento dei consumi, l’aliquota IVA da applicare è quella relativa al momento in cui viene emessa la fattura. Stando alle stime, l’incremento dell’aliquota IVA, che riguarda il 70% dei prodotti, porterà le famiglie italiane a spendere 207 euro in più l’anno.
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