L’indagine per la scomparsa di Roberta Ragusa potrebbe essere ad una svolta oppure essere archiviata per sempre. Entro sette mesi, la procura di Pisa dovrà decidere se rinviare a giudizio Antonio Logli, indagato per omicidio e occultamento di cadavere o chiudere il caso, perché il corpo della 45enne di San Giuliano terme non si trova.
Sono passati quasi 2 anni dalla sparizione di Roberta e anche il procuratore Ugo Adinolfi è convinto che Logli sia l’autore del delitto, finché il corpo non si troverà sarà difficile dare uno scossone al caso. Intanto proprio la procura ha acquisito una stampante e un pc di Filippo Campisi, il vigile del fuoco di Gello che solo dopo un anno e mezzo si è fatto avanti come testimone raccontando che in un giorno imprecisato del gennaio 2012 vide ina donna in pigiama uscire di casa dalla villetta dei Logli e poi salire su una jeep color crema.
L’uomo decise di raccontare ciò che aveva visto agli inquirenti solo dopo molto tempo, dopo che un’altra persona indirizzò le indagini su di lui è già stato ascoltato come teste insieme a Loris Gozi, la colf di casa Logli e un ciclista che la notte del 14 gennaio 2012 passò li per caso.