L’Expo 2015 ha aperto i battenti, e di certo erano prevedibili delle contestazioni, ma in pochi si sarebbero aspettati una simile devastazione. Molotov, bombe carta, auto in fiamme e vetrine di negozi sfondate. Danni di ingente entità a negozi e case, oltre che un incalcolabile danno d’immagine per la città e il paese che ospitano l’Esposizione Universale. Il corteo No-Expo nell’ambito della tradizionale Mayday Parade del primo maggio ha decisamente lasciato il segno, per colpa di un ristretto numero di delinquenti.
Quanto successo sta avendo, come prevedibile, notevoli strascichi in queste ore, e di certo ne avrà anche nei prossimi giorni, in particolare sul fronte della politica nazionale. Alcune forze di opposizione, ad esempio, hanno già chiesto le dimissioni di Angelino Alfano, il Ministro dell’Interno, colpevole secondo loro di aver sottovalutato e mal gestito i rischi di un a presenza di frange violente nei cortei di manifestanti pacifici contrai all’Expo di Milano.
Ad ogni modo, il bilancio finale della giornata d’apertura dell’evento è decisamente desolante: 11 feriti tra le forze dell’ordine e di 10 antagonisti accompagnati in questura, che accusati di devastazione, potrebbero essere condannati ad una pena massima di 15 anni di carcere. Milano è stata ferita, in un giorno che sarebbe dovuto essere una grande festa.