I litigi familiari soffocati nel sangue, purtroppo, sembrano non stupirci più: casi del genere a quanto pare si verificano ogni giorno e ad ogni latitudine. Stavolta è toccato ad un uomo di mezza età, un ex pugile, originario del Congo.
Il poveretto abitava ormai da anni nel quartiere Mentana di Roma. Da circa sette mesi aveva accolto in casa il nipote, molto più giovane di lui. Speranza del poveruomo era quella di poter offrire al suo congiunto la possibilità di trovare un lavoro in Italia e, di conseguenza, di iniziare a costruire la sua vita da uomo libero ed indipendente. Per questo motivo lo zio sollecitava spesso il nipote affinché cercasse un impiego adeguatamente retribuito. Il ragazzo mal tollerava i consigli ed i moniti del suo anziano parente.
Per questo motivo, almeno secondo le ultime indiscrezioni, i due finivano spesso con il litigare. Stavolta però il giovane non potrà più chiedere scusa allo zio. Quest’ultimo infatti è morto a seguito degli innumerevoli colpi di pala ricevuti all’altezza del torace e del cranio. A quanto pare il giovane sarebbe stato colto da un raptus omicida e, non curandosi delle urla di dolore del suo congiunto, avrebbe continuato a colpire il malcapitato.
I vicini di casa, allertati da quel trambusto e consapevoli che spesso i due congolesi finivano per litigare pesantemente, hanno allertato i carabinieri di Monterotondo. Gli agenti sono subito arrivati sul posto e hanno sorpreso il ragazzo nell’atto di colpire con violenza lo zio. L’uomo era ancora vivo al momento dell’arresto del suo carnefice, purtroppo però è spirato poco prima di arrivare in ospedale.