E’ successo a Roma, ma potrebbe capitare ovunque; una tassista è stata violentata da uno dei passeggeri che trasportava a bordo della sua vettura. L’uomo, subito denunciato, è già stato arrestato e, sconvolto, si è detto preda di un raptus.
L’aggressore risponde al nome di Simone Borgese ed è una vecchia conoscenza della giustizia italiana: il ragazzo infatti in passato è stato incriminato per tutt’altra tipologia di reati (furto, violazione di domicilio e minacce).
La tassista l’aveva caricato a bordo in via Aurelia. L’uomo le aveva chiesto di accompagnarlo fino a Ponte Galeria, poi, durante il tragitto, aveva detto alla tassista di aver cambiato idea e che la destinazione era diventata via Pescina Gagliarda. Qui, strada isolata anche la mattina, Simone Borgese ha dapprima derubato la sua vittima, poi, a suo dire colto da un raptus, l’avrebbe violentata e sarebbe scappato via.
La poveretta, riavutasi dallo shock ha subito denunciato il suo aggressore e ha fornito alle forze dell’ordine un identikit dello stesso. Il ritratto, diramato tra i colleghi della donna, ha consentito di risalire presto a Simone Borgese. Il ragazzo infatti qualche settimana prima aveva preso un taxi e, a fine corsa, aveva detto all’autista di non avere i soldi per pagarlo. Per non destare sospetti avrebbe lasciato al malcapitato il suo numero di cellulare; in questa maniera il tassista avrebbe potuto contattarlo per ricordargli di saldare il suo debito. Gli agenti sono così risaliti al luogo in cui viveva Simone Borgese. L’uomo adesso è detenuto in attesa di processo nel carcere di Regina Coeli.