Una nave battente bandiera turca transitava a scarsa distanza dalle coste di Bengasi. Per questo motivi i soldati libici hanno optato per la strategia più veloce (ma forse anche per la meno saggia) per far fronte ad eventuali problemi: hanno aperto il fuoco mirando proprio all’imbarcazione.
I militari hanno subito ammesso di aver attaccato il cargo battente bandiera turca, ciò sarebbe avvenuto perché, nonostante le ripetute segnalazioni inviate all’equipaggio dell’imbarcazione, questa ha continuato la sua rotta verso i porti libici. L’attacco quindi sarebbe stato, per così dire, dovuto.
Di contro il ministro degli esteri turco sostiene che i marinai siano stati aggrediti già mentre attraversavano acque internazionali, inoltre il personale a bordo dell’imbarcazione non era composto da militari, bensì da civili. Come se ancora non bastasse, la nave è stata attaccata nonostante stesse evidentemente cambiando rotta e allontanandosi quindi dalle coste della Libia.
Secondo le prime informazioni reperite dalle agenzie, il cargo turco trasportava del cartongesso e, partito dalla Spagna, avrebbe dovuto raggiungere il porto libico di Tobruk per portare a termine la sua missione commerciale. L’aggressione subita da parte delle forze dell’ordine libiche invece non soltanto ha impedito i traffici commerciali tra l’Europa e la Libia, ma addirittura causato il ferimento di parecchi membri dell’equipaggio e addirittura la morte del terzo ufficiale della nave.
Quanto avvenuto al largo delle coste di Bengasi, non è difficile immaginarlo, dovrà presto essere sottoposto al vaglio di un tribunale militare (o almeno ci si augura che ciò accada), soltanto allora forse potremo conoscere la verità su quanto accaduto.