Il 12 maggio del 1995 il mondo apprendeva che Mia Martini, una delle voci più belle della canzone italiana, non era più tra noi. La cantante, al secolo Domenica Rita Adriana Bertè, come tutti sanno era la sorella di Loredana.
L’incontro con la musica avvenne in tenera età; non è un caso che appena adolescente Mia Martini iniziò speditamente a farsi largo nel mondo della canzone. Aveva infatti soltanto 16 anni quando incise il suo primo album sfruttando il suo vero nome. Ma da lì a poco si sarebbe verificato un altro incontro che le avrebbe del tutto sconvolto la vita: Domenica Berté cominciò a far uso di droghe. Per questo motivo, all’età di appena 21 anni, venne arrestata e sarà costretta a scontare una pena carceraria lunga 4 mesi.
L’accadimento, non è difficile immaginarlo, le sconvolse la psiche e finì per spingere la cantante a fare un uso smodato di sostanze stupefacenti. Proprio ad una overdose, lo rivelò in seguito l’autopsia eseguita sul cadavere di Mia Martini, si deve la morte della cantante.
Quest’ultima, sebbene in possesso di una voce stupenda, conobbe dei momenti di forte crisi artistica. Qualcuno ad esempio ricorda che dei maldicenti associarono spesso il nome dell’artista a fantomatiche teorie sulla capacità di un essere umano di portare sfortuna ai suoi simili. Questa diceria, diffusasi soprattutto nel mondo dello spettacolo, accrebbe la solitudine interiore di Domenica Berté ed in un certo senso la uccise tanto artisticamente quanto fisicamente. Marco Masini, colpito ingiustamente dalla stessa ignobile accusa, le dedicò la sua vittoria al Festival di Sanremo del 2004 con il bellissimo brano “L’uomo volante“.