Le unioni civili, soprattutto nel caso di individui dello stesso sesso, sono state a lungo argomento di discussione, polemica e persino divisione all’interno del Parlamento. Adesso Matteo Renzi, all’indomani dell’approvazione in Irlanda della proposta di legge che acconsente alle nozze gay, si esprime sulla questione.
Il premier asserisce che in Italia qualcosa presto cambierà, ma si tratterà appunto di qualcosa, non di stravolgimenti. Il nostro paese infatti, basandosi ancora una volta sulle soluzioni tedesche, potrebbe dare il via libera all’unione civile di individui omosessuali, a queste coppie però rimarrebbe negato il permesso di adottare dei bambini (a meno che non si tratti del figlio naturale del partner). Ciò significa che i due coniugi, potrebbero (il condizionale è d’obbligo) aver diritto alla pensione di reversibilità o ad essere considerati in una eventuale successione ereditaria.
La proposta di legge, ideata dalla senatrice Monica Cirinnà, dovrebbe essere sottoposta al vaglio dei parlamentari entro la fine di questa estate. A corollario del DDL sarebbero già stati ideati più di 4000 emendamenti, notizia questa che ci lascia già intuire che l’approvazione del decreto potrebbe essere non esattamente priva di problemi.
Molte le spaccature già sorte in seno ai diversi partiti e altrettante le idee contrastanti proposte per migliorare il DDL Cirinnà. Fatto sta che la Costituzione Italiana sancisce per i cittadini alcuni diritti inalienabili che, almeno allo stato attuale delle cose, in effetti non sembrano essere garantiti a tutti: è possibile mai che le preferenze sessuali, ancora oggi, possano essere considerate una discriminante per ottenere dei diritti?