Flavio Vargiu era sparito dalla circolazione già da sette anni. La sua casa di Genova, città in cui risiedeva nonostante le sue origini sarde, era diventata la sua tomba. L’uomo, risultando ancora vivo agli archivi dello Stato, era considerato dagli enti giudiziari un cattivo pagatore (chiaramente tasse e tributi non sono stati corrisposti proprio perché il protagonista di questa assurda storia era già morto) e per questo motivo un ufficiale ieri si era presentato alla porta di Flavio Vargiu.
Dato che l’uomo non rispondeva al campanello, l’ufficiale giudiziario ha chiesto il supporto delle forze dell’ordine. Anche in questo caso, ovviamente, il tentativo di parlare con il poveretto non ha sortito alcun effetto. Per questo motivo i Carabinieri di Genova hanno scelto di forzare la serratura ed entrare quindi nell’appartamento.
Qui, riverso sul pavimento, giaceva il corpo completamente mummificato di Flavio Vargiu ed adagiato vicino a lui rimaneva un calendario aperto sulla pagina di febbraio del 2008. Resta da appurare come mai nessuno si sia accorto della sua improvvisa assenza dall’abitazione o dai luoghi abitualmente frequentati.
Alcuni vicini di casa sentiti dai Carabinieri hanno affermato che il poveretto non amava circondarsi di gente e aveva più volte annunciato di essere in procinto di andare a vivere in una casa di riposo. Questi due particolari hanno fatto sì che nessuno pensasse che gli fosse accaduto qualcosa o che facesse caso all’abitazione apparentemente disabitata.
Inspiegabile resta però che nessuno si sia accorto degli odori provenienti dall’appartamento. Sul misterioso rinvenimento è già stato aperto un fascicolo.