Un sessantenne è stato colto da un vero e proprio raptus omicida: parenti, amici e conoscenti dell’uomo si spiegano così il comportamento del loro caro. Questi, da tutti definito un uomo buono e in grado di vantare una fedina penale a dir poco immacolata, la scorsa domenica ha soffocato la madre ottantanovenne con un cuscino.
Andiamo con ordine: la poveretta aveva perduto il marito quando il suo figlioletto non aveva ancora compiuto un anno. Amelia, questo era il suo nome, era una donna d’altri tempi e aveva deciso di crescere da sola quel bambino, unico ricordo del suo amore. L’anziana signora, dopo aver provveduto ai bisogni del figlio, ha così accettato di buon grado di rimanere da sola quando il suo ragazzo, Francesco, aveva finalmente deciso di prendere moglie.
L’uomo aveva un legame molto solido con la madre e ogni giorno passava a trovarla, le dava un aiuto nelle faccende di casa, le pagava le bollette e le faceva la spesa. Amelia però negli ultimi tempi era cambiata: sembrava non riuscire ad apprezzare l’aiuto del figlio e, indurita dalla vita e probabilmente dalle sue condizioni di salute, rimproverava di continuo Francesco, a volte anche senza motivo. L’uomo, non riuscendo più a tollerare tale comportamento, sarebbe stato vittima di un raptus che l’ha condotto all’assassinio della madre.
A scoprire il delitto sarebbe stata Silvia, nipote di Amelia. La ragazza, preoccupata per il mancato ritorno a casa del padre, si è recata a casa della nonna. Qui Francesco, in evidente stato confusionale, le ha confessato il delitto. L’uomo è stato arrestato.