Giugno 2015 ha visto il PD perdere terreno a vantaggio del Movimento 5 Stelle e degli schieramenti di centro destra. Le recenti elezioni infatti hanno consegnato in mano all’opposizione alcune delle roccaforti del Partito Democratico: da Venezia ad Arezzo, da Fermo a Nuoro, ecc.
Vero e proprio caso elettorale è stata la Sicilia. Ieri infatti, in occasione dei turni di ballottaggio, Enna ha consegnato lo scettro del potere a Maurizio Dipietro che, sostenuto da ben 4 liste civiche, ha sbalzato dal trono di sindaco Vladimiro Crisafulli, un tempo senatore in forza alle fila del PD. Intanto ai 5 Stelle sono andate anche Gela ed Augusta, due comuni siracusani in genere propensi a votare per partiti di sinistra.
Alla luce di questi risultati il Partito Democratico e ovviamente Matteo Renzi, non possono esimersi dall’interrogarsi: pare proprio che il voto degli italiani sia sintomatico di un malcontento generale e che molto probabilmente tale forma di protesta contro l’operato della maggioranza possa tradursi nel caso di future votazioni a carattere nazionale in una sconfitta quasi certa per il PD. Matteo Renzi, lo stesso che fino a qualche settimana fa notava con fierezza il 5 a 2 del suo partito sugli altri schieramenti, adesso china il capo e non può fare a meno di constatare la sconfitta.
Chi esulta ovviamente è Beppe Grillo, ma alla festa per l’esito di queste ultime elezioni si uniscono anche Angelino Alfano, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Festeggiamenti a parte, adesso è tempo di rimboccarsi le maniche e, almeno stavolta, di ripagare la fiducia degli elettori.