Giorgio Squinzi, attuale presidente di Confindustria, ha dichiarato in occasione dell’assemblea degli industriali tenutasi ieri a Lecco, che la Grecia e la sua disastrata situazione politica ed economica rappresentano un rischio anche per l’Italia.
Non tenere in considerazione questo particolare sarebbe sbagliato, ha poi proseguito Squinzi, dato che al momento il nostro paese pare avere le carte in regola per risollevarsi del tutto dalla quella crisi monetaria che ci perseguita ormai da 7 anni. A dare finalmente speranza al nostro stato sarebbero alcuni provvedimenti varati dall’U.E. (Qe su tutti) e il calo dei costi del greggio. Qualora per un motivo o per un altro l’Unione Europea si trovasse costretta a revocare tali agevolazioni, l’attuale condizione della Grecia determinerebbe un tracollo finanziario a catena che per l’Italia, ancora vacillante, risulterebbe fatale.
Giorgio Squinzi poi, approfittando della presenza al convegno di Matteo Renzi, ha posto l’accento sulla questione semplificazione: il nostro paese potrebbe accelerare la ripresa sveltendo le pratiche burocratiche, dando modo agli imprenditori o a coloro i quali vogliano intraprendere questa carriera, di velocizzare il loro lavoro ottenendo al più presto licenze, permessi et similia. Il presidente di Confindustria ha fatto notare come in Italia tutto ciò possa portar via anni, mentre altrove la stessa documentazione si ottiene entro alcune settimane.
Altro punto dolente dell’economia italiana è costituito dalla spesa pubblica improduttiva: questa rappresenta un costo non necessaro che priva i normali cittadini e soprattutto la fascia produttiva della società dei mezzi necessari per lasciar decollare la nostra economia. In sostanza quindi a parere di Squinzi uno spiraglio c’è; l’importante sarebbe saperlo sfruttare.