In Grecia vince il no. Il voto contrario al referendum che ha permesso al popolo di dire la sua sul piano dei creditori Ue, alla fine ha vinto con il 61% contro il 39% del sì. Cosa succederà ora nel Paese?
Di certo Alexīs Tsipras ne esce rafforzato, rimarrà lui l’interlocutore per gli altri Paesi a livello europeo e anche la cancelliera tedesca Angela Merkel dovrà farsene una ragione.
I greci hanno respinto la proposta dei creditori internazionali, questo non significa automaticamente, che il Paese uscirà dall’euro, e men che meno dall’Unione, ma di certo ci troviamo davanti ad una situazione molto complessa. Oggi la politica italiana ed internazionale si interroga sul da farsi.
La Grecia potrebbe fallire e uscire dall’Europa, oppure potrebbe rimanerci, venire salvata, ed ispirare un nuovo modello di Unione, forse più umano, e meno dominato dalle banche tedesche. È veramente il caso di dire che si sta facendo la storia. La Grecia, già culla della cultura europea, torna, anche se in modo molto diverso, ad essere protagonista e, per molti, fonte d’ispirazione, in un epoca, la nostra, dove l’economia vale più dell’arte e della filosofia.