Si dice sempre che la cultura e l’arte sono di tutti e che per questo andrebbe garantito l’accesso ai musei, molti parlano ciclicamente di musei gratuiti, per tutti, o almeno per alcune categorie, come gli studenti o i giovani.
La realtà però è che i musei hanno dei costi di gestione, basti pensare agli stipendi del personale, ma non solo.
Pagare il biglietto è giusto, ma naturalmente dovrebbe avere un costo abbordabile per chiunque e non sempre è così.
Ora si parla addirittura di un aumento dei prezzi dei biglietti per l’ingresso nei musei italiani, ma perché? Per offrire migliori servizi?
In realtà a paventare l’ipotesi è stato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in seguito ai gesti di protesta messi in atto da vari manifestanti del gruppo No Oil.
Gli attivisti che vogliono sensibilizzare il mondo sui danni che causano l’utilizzo del petrolio e in generale una cattiva gestione delle limitate risorse del pianeta, di recente hanno più volte preso di mira delle opere d’arte, spesso in realtà senza causare loro concreti danni.
Pensiamo ad esempio ai Girasoli di Van Gogh imbrattati dalle attiviste di Just stop oil con della zuppa, all’attacco al celebre dipinto di Vermeer “La ragazza con l’orecchino di perla” e ancora a del liquido nero scagliato contro “Morte e vita” di Klimt al museo Leopold.
Si potrebbe disquisire a lungo sull’opportunità di utilizzare l’arte come amplificatore di una protesta, con messaggi potenzialmente sacrosanti.
Imbrattare dei dipinti è un gesto forte, condannabile, ma che sicuramente ha fatto discutere e ha dato visibilità ad un movimento che prima ne aveva ben poca.
La condanna è generalmente unanime, ma è davvero curioso che anziché limitarsi a condannare e perseguire chi ha compiuto i gesti e chi ha vigilato poco e male, si vada a colpire, indirettamente, chi l’arte l’ama davvero e vorrebbe poterla ammirare, al museo, in sicurezza.
L’aumento del costo dei biglietti forse non ci sarà, ma il Ministro l’ha evocato per finanziare nuove barriere o semplici vetri, che possano difendere le innumerevoli opere di pregio conservate ed esposte in Italia.
In realtà, più che acquistare nuovi vetri, basterebbe in molti casi che il personale dei musei facesse un po’ meglio il suo lavoro, senza per questo chiedere aumenti. Uno stipendio già ce l’hanno e se non lo reputano adeguato, cerchino altro da fare.
Redazione Rete24