Il Pil (Prodotto interno lordo) è un importante, anche se non l’unico, indicatore dello stato di salute dell’economia di un Paese e quello dell’Italia, si stima, scenderà nel corso del 2024, ma cosa comporta questo calo, c’è da preoccuparsi?
Il Centro Studi di Confindustria rivela come dietro questa previsione ci sia una crescita limitata causata in particolare dai consumi delle famiglie, decisamente non al top.
Quando c’è incertezza, girano pochi soldi o comunque si ha questa percezione, gli italiani spendono meno e se ci riescono risparmiano di più.
La situazione non è nuova, anzi dopo 3 anni, sulle montagne russe, sta tornando alla normalità, il problema è che la normalità, se si guarda agli ultimi decenni è una crescita molto limitata o del tutto assente, che ovviamente non ci consente di competere nello scenario internazionale.
Gli esperti di Confindustria segnalano anche come il “forte rallentamento” del Pil sia “dovuto all’effetto negativo dei tassi di interesse elevati sulle imprese e sulle famiglie e ad una dinamica negativa, nell’anno in corso, del commercio internazionale”.
Ci sono insomma criticità su più fronti, che frenano la nostra economia e questo come ovvio è un bel problema.
In questo scenario piuttosto fosco, anche se tutto sommato parliamo di cali percentuali moderati, c’è però anche una nota positiva, ovvero il recupero del potere d’acquisto.
Redazione Rete24