Polkadot o Ethereum: quali sono le differenze?

Una delle valute digitali più importanti che sta riscuotendo grande interesse da parte degli investitori è Polkadot (DOT): si tratta di un Altcoin il cui obiettivo è quello è quello di creare un sistema di interconnessione tra diverse blockchain. Polkadot è tra le prime dieci criptovalute più importanti per capitalizzazione di mercato. Si tratta di una blockchain che consente ad altre blockchain di comunicare tra loro. Scopriamo in questa guida quali sono le differenze che intercorrono tra Polkadot ed Ethereum.

Polkadot: chi è l’inventore?

Il creatore di Polkadot è Gavin Wood, cofondatore di Ethereum: la sua finalità era quella di creare un’infrastruttura blockchain capace di superare le debolezze ed i limiti di Ethereum. Polkadot ha guadagnato terreno in termini di capitalizzazione di mercato e si è aggiudicata l’etichetta di “Ethereum killer”. Il potenziale di polkadot potrebbe essere quello di trasformare il mondo delle valute digitali DeFi.

Polkadot: quali sono le caratteristiche fondamentali?

Polkadot è un progetto che consente di mettere in comunicazione le varie blockchain. Il protocollo Proof of Stake consente ai diversi mondi di comunicare tra loro. La struttura di Polkadot è costituita da:

  • relay chain, la blockchain fondamentale rappresenta dal token DOT, su cui possono essere installate le altre blockchain,
  • parachains, le altre blockchain che possono pagare per ottenere uno slot su Polkadot,
  • bridges, che consentono di comunicare con altre blockchain.

Un delle caratteristiche distintive di Polkadot è la scalabilità: ciò implica che la tecnologia di questa valuta digitale consente di trasferire i dati sulle blockchain pubbliche ed aperte senza alcuna autorizzazione. Polkadot vuole proporsi come standard alternativo a ERC-20 per i nuovi token, attirandoli con la maggiore flessibilità. La criptovaluta “avversaria” di Ethereum è Polkadot (DOT) creata da Gavin Wood.

Quali sono le differenze che intercorrono tra Ethereum e Polkadot?

Ethereum è una blockchain con un linguaggio di programmazione integrato che permette agli sviluppatori di sottoscrivere smart contracts e app decentralizzate. Polkadot è concepito come un protocollo blockchain che consente di collegare più blockchain in un network. Ethereum è la prima blockchain più diffusa nel mondo e, in termini di capitalizzazione di mercato, è la seconda più importante.

Polkadot è un protocollo web3 che punta ad essere una migliore alternativa rispetto ad Ethereum. Invece del Proof of Work (PoW), Polkadot utilizza l’algoritmo di consenso Proof of Stke (PoS). Rispetto all’Ethereum, Polkadot consente di scalare meglio: il progetto DOT mira a creare un ecosistema interoperabile in cui ogni catena può essere collegata tramite catene relay.

Polkadot Parachain: cos’è?

Abbiamo accennato al fatto che Polkadot è diviso in vari moduli e il più centrale di tutti prende il nome di relay chain. A differenza delle blockchain tradizionali, tra le quali non c’è interoperabilità, con il protocollo decentralizzato di Polkadot è possibile collegare le varie blockchain in un unico ecosistema. Polkadot è un sistema multichain costituito da una blockchain centrale, la relay chain che espleta la funzione di coordinamento dell’intera blockchain e dalle parachain o blockchain secondarie, indipendenti e collegate alla relay chain.

Affinchè ogni blockchain diventi una parachain all’interno dell’ecosistema di Polkadot è necessario partecipare a delle aste che permettono di vincere uno slot temporale. Ogni slot può essere detenuto per un massimo di 96 settimane, al termine dei quali lo slot torna nuovamente libero. Partecipare alle aste Polkadot Parachain equivale a fare un investimento: è necessario selezionare oculatamente i progetti che partecipano all’assegnazione degli slot, venendo ad individuare sia i punti di forza sia i punti di debolezza.

 

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