Spotify craccato non funziona più, ecco l’implementazione Play Integrity API di Google

Dai tempi di Napster, ma in realtà anche prima, il digitale ha impattato moltissimo sul modo di consumare la musica e oggi l’ha cambiato profondamente.

Molti utenti italiani di Spotify hanno iniziato a segnalare problemi nell’accesso all’app che rendono impossibile riprodurre e ascoltare musica sulla nota piattaforma, in particolare per le versioni “modificate o se si preferisce, in qualche modo “craccate” della stessa.

Lo “Spotify down”, iniziato il 3 marzo con numerose segnalazione su portali di settore e sui principali social network, forum e gruppi di discussione, suggerirebbe che la piattaforma abbia avviato un intervento mirato proprio per contrastare la pirateria. UN GIRO DI VITE PIUTTOSTO DECISO A RIGUARDO.

Le ipotesi più accreditate parlano dell’uso di appositi test per valutare nuove misure di sicurezza o dell’implementazione della Play Integrity API di Google, un sistema che verifica l’autenticità delle applicazioni e dei dispositivi sui quali sono installate. È probabile anche che Spotify abbia modificato direttamente il codice sorgente della sua app ufficiale, rendendo più complesso l’utilizzo di eventuali versioni alterate.

Le versioni modificate di Spotify, conosciute come Spotify Mod, permettono di accedere gratuitamente a funzionalità riservate in realtà agli utenti premium, come la riproduzione senza pubblicità o il download.

Ma quali sono i possibili motivi dietro il blocco di Spotify craccato? Le ipotesi principali sono fondamentalmente tre: 1- valutare l’efficacia di nuove funzionalità o misure di sicurezza. 2- rilevate automaticamente le versioni non autorizzate dell’app impedendone l’esecuzione. 3- mettere i bastoni tra le ruote ai creatori di mod. I gruppi che distribuiscono queste versioni stanno affrontando sempre maggiori difficoltà nel rilasciare aggiornamenti funzionanti e pare quindi che Spotify stia vincendo la battaglia.

Alternative legali a Spotify Premium

Per chi cerca alternative legali, gratuite o meno costose a Spotify Premium, esistono per fortuna, va detto, diverse opzioni valide per ascoltare musica gratuitamente senza violare i termini di alcun servizio di streaming.

Spotify Free è ovviamente a prima possibile scelta, ovvero la versione gratuita di Spotify, che consente a chiunque lo desideri di accedere all’intero enorme catalogo musicale della piattaforma, ma con alcune restrizioni  dovendosi sorbire un bel po’ di pubblicità.

Amazon Prime Music è un’alternativa valida per accedere a 100 milioni di brani senza pubblicità e scaricare alcune playlist anche per l’ascolto offline. C’è poi YouTube Music Free, piattaforma che si distingue per l’ampia disponibilità di contenuti, inclusi video musicali, remix e anche interessanti brani non ufficiali e/o amatoriali. L’offerta è praticamente sterminata. Ci sono poi le piattaforme di Apple e altri noti colossi del settore, la musica per fortuna online non manca di certo.

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