Mentre continuano le indagini per trovare il corpo di Roberta Ragusa, i vari programmi tv si stanno occupando del testimone più controverso dell’ultimo periodo, ovvero Pasquale Davi, il cuoco originario di Lampedusa ma residente da anni a Nizza in Francia, che asserisce di aver visto il 17 maggio del 2012 la 45enne di San Giuliano Terme davanti al ristorante in cui egli lavora a Cannes. La sua testimonianza ha fatto il giro di tutti i programmi tv; da Chi l’Ha Visto, passando per Quarto Grado, Linea Gialla e Pomeriggio 5.
Roberta Ragusa è ormai scomparsa da due anni, gli inquirenti sono convinti da tempo che la donna sia stata uccisa, probabilmente dal marito Antonio Logli che ne ha occultato il cadavere. L’uomo è infatti indagato per omicidio e occultamento di cadavere e con lui, per favoreggiamento, anche il padre Valdemaro Logli e l’amante Sara Calzolaio, la 28enne segretaria dell’autoscuola di Roberta con cui il Logli aveva una relazione da molti anni. La testimonianza dello chef Davi è quindi arrivata come un fulmine a ciel sereno, visto che va a sbattere completamente con quelle fornite da Loris Gozi, Filippo Campisi e la ex colf dei Logli che quella notte avrebbero visto e sentito liti e urla in strada, una donna in pigiama e l’auto di Logli dove non doveva essere.
Pasquale Davi invece, dicendo di aver visto Roberta a Cannes, viva e vegeta 5 mesi dopo la scomparsa ha aperto scenari molto diversi, scenari a cui i parenti della donna non credono. Infatti Pasquale Davi ha raccontato che Roberta era in compagnia di un uomo brizzolato, benestante e aveva un anello di diamanti al dito. Lo primo smacco alle parole del cuoco l’ha data la trasmissione Chi l’Ha Visto che ha trovato una vecchia telefonata del cuoco risalente al 2012 in cui egli affermava di aver visto la Ragusa a Cannes il 27 settembre del 2012 e non più il 17 maggio. Forse il cuoco ha solo confuso le date? I parenti di Pasquale Davi, lo descrivono come un tipo molto estroverso ma certamente non un bugiardo, uno che ama seguire i fatti in Tv. Ma quello che è certo, buona fede o no, è che l’ipotesi che quella donna fosse Roberta è davvero remota.