La Trise è la nuova imposta sui rifiuti e servizi indivisibili con cui avremo a che fare quest’anno. Si tratta di un nuovo tributo messo a punto dal Governo che si suddivide in due componenti: Tari e Tasi. La prima è un’imposta che andrà a coprire i costi di gestione dei rifiuti urbani, mentre la seconda andrà a coprire i servizi indivisibili forniti dai Comuni.
La Tari è una tassa sui rifiuti che va a sostituire la vecchia Tares, un’imposta per chiunque detenga o sia in possesso di immobili o posti scoperti suscettibili alla produzione di rifiuti urbani. I Comuni hanno modo di esentare o concedere delle agevolazioni in alcuni casi come quelli di immobili con nuovo occupante, immobili detenuti non continuativamente e immobili ad uso stagiona. Il calcolo della Tari si calcola sulla superficie calpestabile delle abitazioni ed i Comuni determinano la tariffa in base al principio “chi inquina, paga”.
La Tasi è una tassa sui servizi indivisibili forniti dai Comuni che va a sostituire l’IMU sulla prima casa. Grazie a questa imposta, i Comuni finanzieranno i servizi come illuminazione pubblica, manutenzione di strade e verde pubblico, anagrafe e polizia locale. L’importo da pagare viene calcolato sull’aliquota base all’1 per mille, ma i Comuni possono ritoccarla fino ad un massimo di 2,5 per mille sulle abitazioni principali. La somma dell’aliquota Tasi stabilita dai Comuni, al netto dell’aliquota base e dell’aliquota IMU, non può superare quella massima prevista per l’IMU.
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