Il caso della scomparsa di Roberta Ragusa potrebbe finalmente arrivare ad una svolta. Il 17 aprile scadranno i termini per le indagini, ma gli inquirenti in realtà sanno già cosa fare e aspetteranno la data del termine per comunicare ufficialmente la prossima mossa, ovvero rinviare a giudizio Antonio Logli per omicidio e occultamento di cadavere. Quindi il marito di Roberta Ragusa sarà processato.
Il PM di Pisa Ugo Adinolfi è convinto della colpevolezza del Logli. Contro di lui c’è un convergente quadro indiziario, che porta alla morte della povera Roberta, avvenuta la notte del 14 gennaio 2012, quando l’imprenditrice di Gello sparì dalla sua casa. Secondo la procura, Antonio Logli è colpevole, l’uomo ha ucciso la moglie dopo un violento litigio in strada e in seguito ne ha distrutto il corpo, ecco perché è impossibile trovarlo.
A confermare questa tesi, c’è anche il supertestimone Loris Gozi, che la notte della sparizione di Roberta, si trovava a mezzanotte e mezza nella strada di Via Gigli a spasso col cane e sentì un forte urlo di donna arrivare da un’auto parcheggiata sul ciglio della strada. Gozi, che poco prima era passato di li in auto, aveva riconosciuto Antonio Logli la prima volta. Insomma, per gli inquirenti non ci sono davvero dubbi; addirittura contro Antonio Logli ci potrebbe essere il reato di premeditazione, infatti poco tempo prima la scomparsa di Roberta, lo stesso Logli aveva gettato uno scatolone dalle scale della soffitta colpendo la moglie in testa, segno che forse già in quell’occasione l’uomo tentò di far del male a Roberta Ragusa.
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