Il disegno di legge per la riforma della Pubblica Amministrazione ha ricevuto il via libera venerdì scorso dal Premier, Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei Ministri. Tante sono le novità messe sul tavolo dal ministro Marianna Madia, si va dalla mobilità obbligatoria per i dipendenti statali entro il limite di 50 Km al taglio sui costi delle consulenze, ma andiamo a scoprire tutti i dettagli, comprese quelle sulle pensioni.
Per quanto riguarda la mobilità obbligatoria per i dipendenti pubblici, potranno esserci trasferimenti senza assenso, purché essi siano nello stesso Comune oppure nel raggio di 50 chilometri; nel caso di mobilità volontaria, invece, non ci sarà la necessità del nullaosta dell’amministrazione di provenienza, cosa che dovrà esserci nel caso di passaggio tra sedi centrali di differenti ministeri, agenzie ed enti pubblici nazionali.
Saranno previsti prepensionamenti per tutti i lavoratori della PA, compresi i professori universitari, i medici responsabili di struttura complessa e il personale delle autorità indipendenti. I requisiti per la pensione anticipata saranno 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne. A partire da ottobre ci sarà l’abolizione del trattenimento in servizio, tranne che per magistrati ordinari, amministrativi e contabili, per i quali slitterà lo sto al 31 dicembre 2015.
I dirigenti che rimarranno privi di incarico per un determinato periodo saranno di fatto licenziati, mentre verrà confermato il ruolo unico; altra novità della riforma della PA riguarderà il limite per le amministrazioni centrali che resterà al 20% delle uscite per quest’anno, dopodiché aumenterà al 40%, 60% e 80% nel prossimo triennio. Infine, ci sarà una riduzione del 50% dei distacchi e permessi sindacali del pubblico impiego, nonché un concorso per accedere alla dirigenza e poi non ci sanno nuovi bandi finché non verranno assunti prima i vincitori dei precedenti concorsi.
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