Mentre dal carcere Massimo Giuseppe Bossetti si dichiara innocente, gli inquirenti stanno scavando nel passato dell’uomo e ieri si sono anche con il luminol a casa dell’imputato per scovare possibili tracce di Yara Gambirasio. In particolare la polizia, sta setacciando gli strumenti da lavoro del muratore e gli indumenti dell’uomo.
Possibile infatti, che anche a distanza di 3 anni e mezzo alcune tracce possano essere rimaste a casa di Bossetti, considerando che il luminol è uno strumento potente in grado di rilevare tracce a distanza di tempo. Si cerca, insieme alle tracce anche l‘arma del delitto. Secondo gli inquirenti si tratta di uno strumento da punta e taglio, forse un taglierino o un piccolo coltello. Altri particolari raccapriccianti sul caso di Yara, riguardano l’ultimo SMS che la 13enne inviò all’amica Martina. Erano le 18.49 e in quel momento la cella telefonica agganciava quella opposta a casa sua. Possibile quindi che Yara conoscesse il suo killer, era salita in macchina volontariamente con lui. Si tratta davvero di Massimo Bosetti? L’uomo dice di non aver mai conosciuto Yara, che frequentava Brembate a volte per andare dal fratello, dalla commercialista e nel centro estetico dove faceva le lampade.
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