La riforma Fornero, criticata ormai da ogni lato, ha introdotto il metodo di calcolo contributivo per le pensioni. All’apparenza si tratta di un meccanismo innocuo, ma non tutti sanno che possono esserci grandi variazioni in base al Pil. Se il Prodotto Interno Lordo cala, diminuisce anche l’assegno pensionistico. Dunque, l’andamento del Pil influenzerà, non di poco, gli importi delle pensioni degli italiani che vengono calcolati con il metodo contributivo.
Stando ai dati, le variazioni possono essere addirittura del 20%-25%. Il montante della pensione, con il sistema contributivo, viene rivalutato alla fine di ogni anno sulla base di un coefficiente che tiene conto della variazione media quinquennale del Pil calcolata dall’Istat. Di conseguenza, se il Pil cresce, aumenta la pensione, se viceversa il Pil scende, diminuisce la pensione.
Il Sole 24 Ore ha provato a fare delle simulazioni per far capire quanto incide il Prodotto Interno Lordo sulle pensioni degli italiani. Se si ha un Pil all’1%, un lavoratore di 42 anni che ha iniziato a versare i contributi per la pensione a 25 anni, potrà andare in pensione a 68 anni beneficiando di un assegno pensionistico pari al 65,6% del suo ultimo stipendio. Se si ha un Pil al 2%, invece, l’assegno salirebbe all’80,5%. A conti fatti si tratta di cifre non da sottovalutare.
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