Il Governo ha annunciato che per il momento non ci sarà alcuna riforma delle pensioni, ma c’è chi spinge affinché vengano presi dei seri provvedimenti atti a migliorare la situazione di migliaia di lavoratori. Le questioni da affrontare sono svariate, ma ad oggi si è in una fase di stallo. In sospeso sono rimasti i Quota 96 del comparto scuola, nonché gli esodati che attendono la sesta salvaguardia, senza dimenticare precoci e usuranti.
Per quanto riguarda il personale scolastico rimasto bloccato dalla legge Fornero sono state avanzate diverse ipotesi nei mesi scorsi, ma nessuna ha mai ricevuto il via libera da parte della Ragioneria di Stato. Le coperture economiche per questo provvedimento non ci sarebbero, perciò i 4 mila docenti e personale Ata si vedono ancora rimandato il tutto. Ci si attendeva qualche risposta con il piano “La Buona Scuola”, ma così non è stato, perciò è stato proclamato uno sciopero nazionale dai Cobas contro la riforma della scuola avanzata dal Governo Renzi.
Un piccolo spiraglio di luce si intravede in fondo al tunnel per gli esodati, che potrebbero veder arrivare la cosiddetta sesta salvaguardia. Quei lavoratori che dal 2011 sono rimasti senza lavoro e senza pensione, potrebbero accedere in deroga grazie a questo provvedimento, anche se dai piani alti è stato messo tutto in discussione. Cesare Damiano sottolinea che bisognerebbe muoversi in tempi brevi così da risolvere la situazione per ben 32 mila lavoratori.
Neppure per i lavoratori usuranti e precoci sono arrivate risposte dal Governo. Ci si aspettava l’ipotesi di un prepensionamento a 62 anni con 35 anni di contributi, anche con penalizzazioni dell’assegno pensionistico, ma più volte si è bocciata la proposta. La speranza è che si risolva qualcosa con la prossima legge di Stabilità.
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