Uno dei temi caldi di cui molti sperano si occupi il Governo riguarda le pensioni. Sono ormai settimane, mesi che ci continuano a fare promesse, ma ad oggi ancora nulla di concreto, soltanto belle parole. Le categorie più bistrattate sono esodati e Quota 96, rimasti bloccati dalla legge Fornero ed impossibilitati ad andare in pensione. Negli ultimi tempi sono state fatte molte proposte, tutte bocciate.
Una delle alternative per rimediare ai casini lasciati dalla riforma messa a punto da Elsa Fornero sarebbe quella di mettere a punto la pensione anticipata, con diversi esponenti che hanno fatto le loro proposte. C’è chi come Cesare Damiano spinge per una pensione anticipata a 62 anni e chi come Giulio Poletti indica l’assegno pensionistico anticipato come via d’uscita; altri chiedono che sia estesa a tutti i lavorati, altrettanti che non ci siano penalizzazioni. In tutti i casi, il nodo da sciogliere riguarda le coperture finanziarie.
Per apportare significativi cambiamenti al sistema previdenziale sono necessari consistenti fondi, ma il problema è che il Governo non saprebbe dove andare a trovarli. Tra l’altro, il Fondo Monetario Internazionale ha suggerito all’Italia di tagliare le spese del settore previdenziale, visto che un terzo della spesa pubblica viene utilizzato per pensioni di vecchiaia e anticipata. Resterebbe dunque valida l’ipotesi dell’opzione contributivo, ma non tutti sarebbero disposti a vedersi decurtata la propria pensione del 25/30%.
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