Sembrano esserci delle novità per quanto riguarda le pensioni anticipate, non positive però. Stando a quanto circola in questi giorni, l’INPS potrebbe non confermare l’opzione donne fino al 31 dicembre 2015, ma andiamo con ordine, vedendo prima di tutto i dettagli relativi a questa misura.
Le lavoratrici dipendenti possono andare in pensione anticipata a 57 anni con 35 anni di contributi grazie all’opzione donna; per le lavoratrici autonome, invece, l’età si innalza a 58 anni, sempre avendo maturato 35 anni contributivi. Ovviamente, bisogna accettare di ricevere un assegno pensionistico calcolato con il sistema contributivo, che prevedere una penalizzazione di circa il 25%. Il termine di scadenza è fissato alla fine di dicembre dell’anno prossimo, ma negli ultimi giorni sono giunte delle novità.
L’INPS, infatti, interpreterebbe diversamente la cosa. Tale scadenza sarebbe da interpretare non come termine ultimo per presentare la domanda, ma come data entro cui la lavoratrice deve aver maturato il diritto a percepire l’assegno mensile di quiescenza, il quale si ottiene aggiungendo altri 15 mesi ai 57 anni di età per quelle dipendenti e 21 mesi per quelle autonome. A questo punto, il termine è già scaduto e l’opzione donna possono chiederla coloro che hanno compiuto 57 anni di età entro il 30 settembre scorso (dipendenti) o il 28 febbraio scorso (autonome).
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