La crisi economica sembra essere senza fine. Unioncamere ha pubblicato dati davvero preoccupanti che riguardano le imprese italiane. Secondo le cifre, ogni 2 ore in Italia falliscono 3 imprese, si arrivano a 35 impresse fallite in un giorno e ben 5.334 nei primi 5 mesi dell’anno. Rispetto all’anno scorso il trend è in aumento del 5,6%, ma se i fallimenti delle aziende sono sfortunatamente in crescita, rispetto al 2012 si registrano il triplo delle domande di concordato, da da 539 a 904 casi (+68%).
Le cause maggiori della chiusura di molte imprese sta nel fatto che è calato notevolmente il consumo, oltre al fatto che in molti non pagano e fra debiti da saldare e crediti non riscossi, la soluzione migliore resta quella di abbassare la saracinesca. I settori maggiormente colpiti sono quelli dell’attività manifatturiera, che fa registrare oltre mille fallimenti, ma non se la passano certo meglio le imprese di costruzioni e quelle del commercio, sia al dettaglio che all’ingrosso; muoiono anche agenzie immobiliari, imprese di trasporto e magazzinaggio, ristoratori e artigiani di mobili.
I settori dell’edilizia e immobiliare, dunque, sono quelli maggiormente colpiti, regge invece il settore turistico, con le agenzie di viaggio che continuano a restare aperte, segno che gli italiani rinunciano ad altro, ma non alle vacanze. Per quanto riguarda altri numeri, la Lombardia e il Lazio sono fra le regioni più colpite, poi troviamo Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Calabria; fra le città con il tasso più alto dei fallimenti troviamo Milano, dove nei primi 5 mesi del 2013 hanno chiuso bottega 525 imprese, seguono Roma, Napoli e Torino.
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