Le indagini per la scomparsa di Roberta Ragusa girano tutte attorno ad alcune testimonianze che collocherebbero la donna davanti casa in pigiama salire su un auto, forse quella del marito Antonio Logli, la notte del 13 gennaio 2012. Tra le ultime novità ci sono le dichiarazione di Filippo Campisi, il vigile del fuoco ultimo arrivato tra i testimoni del caso, che in questi giorni avrebbe riferito nuovi ricordi affiorati alla sua mente.
L’uomo nel gennaio del 2012, ma non ricorda che giorno di preciso, disse di esser passato in Via Gigli intorno a mezzanotte e mezzo e di aver notato una donna uscire in pigiama dalla casa dei Logli salire poi su un auto tipo suv. Ora il vigile ha ricordato anche di aver sentito un urlo molto forte di donna negli istanti successivi come una richiesta di aiuto. L’uomo però non si sarebbe fermato perché non avrebbe visto una scena cruenta ma solo un urlo lontano. Le sue testimonianze ora sono al vaglio degli inquirenti, così come il suo PC e la stampante che sono stati sequestrati dalla polizia. Infatti le sue parole confuse non convincono del tutto gli inquirenti considerando anche che lo stesso Campisi non si ricorda dove fosse la notte del 13 gennaio, quando affondò la Costa Concordia e che si è fatto avanti solo dopo tanti mesi per dire ciò che aveva visto.
Oltre alla testimonianza di Campisi, ci sono sempre quelle di Loris Gozi il vicino di casa dei Logli che intorno all’una di notte, uscito per portare a spasso il cane vide un uomo e una donna litigare in modo violento vicino casa di Roberta e poi sentì un tonfo di uno sportello di un auto chiudersi molto forte. C’è anche la testimonianza della colf dei Logli che la stessa notte vide l’auto di Antonio Logli parcheggiata davanti casa e infine quella di un ciclista che sempre a quell’ora passando nei paraggi vide anch’egli una donna uscire dal cancello.