Il nuovo anno è iniziato ed il Governo si prepara ad un duro lavoro per apportare delle modifiche all’attuale riforma delle pensioni. In attesa di conoscere il verdetto della Corte Costituzionale circa l’ammissibilità del referendum abrogativo della Legge Fornero proposto da Lega Nord, vediamo quali sono le ipotesi allo studio da parte del Governo Renzi.
Una delle tante proposte al vaglio in quest’ultimo periodo riguarda la pensione anticipata, che potrebbe essere accessibile a 62 anni d’età e 35 anni di contributi, ma con una penalizzazione dell’8%. Quest’ultima, però, potrebbe variare a seconda degli anni rimanenti al raggiungimento del requisito attuale fissato a 66 anni e 3 mesi. Inoltre, a prescindere dal requisito anagrafico, si potrebbe accedere alla previdenza con 41 anni di contribuzione.
Altra proposta, avanzata da Cesare Damiano, sarebbe quella della reintroduzione della pensione di anzianità, ma con requisiti diversi rispetto a quelli in vigore precedentemente. L’ipotesi sarebbe quella di introdurre la Quota 100 come requisito per ottenere la pensione, a partire da un minimo di età anagrafica di 60 anni ed un’anzianità contributiva di almeno 35 anni. In questo modo potrebbero accedervi diversi lavoratori, dato che le combinazioni sarebbero svariate.
Una delle altre novità che potrebbe tenere in considerazione il Governo riguarderebbe il calcolo contributivo condizionato, un’ipotesi che permetterebbe di estendere l’opzione donne non soltanto alle lavoratrici, ma anche ai lavoratori. Quest’ultima idea, avanzata da Yoram Gutgeld, consentirebbe di accedere alla previdenza con l’assegno della pensione che verrebbe calcolato con il metodo contributivo.
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