Le grandi industrie italiane stanno vivendo un momento molto particolare: alcune sono costrette a cedere buona parte delle loro quote ad imprenditori stranieri, altre sopravvivono a fatica grazie ad una politica di tagli e ristrettezze, altre ancora per non andare in fallimento scelgono di trasferirsi all’estero sfruttando gli incentivi che i vari paesi mettono a disposizione degli investitori provenienti da diverse nazioni e riducendo persino i costi di tassazione.
Quest’ultima opzione sembrerebbe essere quella più frequente in Emilia Romagna; molte imprese infatti hanno deciso di dar vita a moderni insediamenti produttivi in terra vietnamita. Ciò presenterebbe più vantaggi: in primo luogo, come già detto altrove, una ridotta pressione fiscale. Da non trascurare è poi la migliorata accessibilità al sempre più florido mercato asiatico: produrre delle merci in Vietnam, significa sostenere costi più accessibili rispetto a quelli richiesti nel nostro paese e quindi poter esportare i propri prodotti (a prezzi contenuti) in Malaysia, Thailandia, ecc.
Dal canto suo il paese asiatico, in collaborazione con Unioncamere, Regione Emilia Romagna e Becamex ha già provveduto a stringere un accordo, il Desk Vietnam, che fornisca agevolazioni all’imprenditore italiano che voglia costruire impianti in alcune aree del paese o, in alternativa, accedere facilmente al mercato asiatico. Il patto siglato, almeno per il momento, avrà valore sino al 31 dicembre del 2015.
Dato che tanto la parte italiana quanto quella vietnamita sembrano aver ricavato sino ad adesso soltanto dei vantaggi dalla stipula dello stesso, molto probabilmente l’accordo verrà in seguito rinnovato o, chissà, esteso anche ad altre regioni italiane o nazioni occidentali.