Sebbene la norma non sia stata ancora del tutto definita, il governo appare molto propenso a concedere finalmente agli italiani la possibilità di godere di un prepensionamento più agevole. A quanto pare, l’avrebbe detto ieri notte Matteo Renzi in occasione della sua apparizione televisiva negli studi di “Porta a porta“, chiunque potrà andare in pensione una volta raggiunti i 62 anni d’età. In quel caso però la quota mensile percepita verrà decurtata del 20% o del 30% rispetto al dovuto.
Una volta compiuti i 65 anni l’assegno mensile, sta qui la novità, verrà reintegrato coprendo per intero la cifra spettante al pensionato in questione. Ciò non significa comunque che la legge Fornero verrà abrogata. Intento della riforma è quello di concedere ai cittadini una libera scelta in merito al loro futuro e, di contro, di permettere all’INPS di applicare una maggiore flessibilità.
Un simile provvedimento poi consentirebbe un maggior ricambio lavorativo, dando modo ai più anziani di godere finalmente del meritato riposo e ai più giovani di avere più possibilità professionali. Ciò, di riflesso, si tradurrebbe anche in una misura atta ad ostacolare la cosiddetta “fuga dei cervelli” dall’Italia.
Certo, bisogna comunque considerare che la penalizzazione sull’assegno mensile regolarmente erogato andrebbe ad aggiungersi a quella già prevista in caso di prepensionamento. D’altro canto è vero anche che le incertezze economiche degli ultimi anni faranno probabilmente propendere molti italiani per il “poco e subito” piuttosto che per il “tanto e forse dopo”. Staremo a vedere, intanto aspettiamo che il governo lavori alla definizione di questa proposta di legge.