Che Angelino Alfano non sia molto d’accordo a permettere ai Rom di costruire dei campi qui e là per l’Italia non è un segreto per nessuno. Chiaramente la questione implica parecchi risvolti, alcuni dei quali difficili da gestire, almeno secondo la teoria del politically correct.
Qualcuno infatti, e non sarebbe probabilmente la prima volta, potrebbe accusare il ministro degli interni di non avere la virtù dell’ospitalità, o peggio, di mostrare segni di intolleranza razziale o ancora di essere rimasto ancorato ad idee e convinzioni che rimandano ad alcune pratiche tipiche del fascismo. D’altro canto è vero anche che parecchi connazionali hanno in passato mostrato di non gradire la presenza degli accampamenti incriminati nelle zone in cui vivono e lavorano. La situazione quindi è alquanto delicata.
Tuttavia Angelino Alfano ha sostenuto con forza in queste ultime ore la necessità di eliminare dal suolo italiano i campi rom, quanto meno quelli abusivi. Per poter far ciò diventa necessaria la collaborazione tra Stato, forze dell’ordine e, ovviamente, autorità locali. Devono essere proprio i sindaci dei diversi comuni a rendersi conto di quali accampamenti, per ragioni di estetica, sicurezza, ecc., diventa necessario rimuovere dal loro territorio di competenza.
Il ministro degli interni Angelino Alfano ha quindi rivelato di avere intenzione quanto prima di aprire le porte ai sindaci d’Italia in modo da poter trovare finalmente una soluzione all’annosa questione.
Resta comunque da chiedersi se e quanto la linea di condotta auspicata dall’attuale ministro degli interni sia realizzabile o, quanto meno, in che misura e con quali tempistiche possa essere infine applicata.