Vincenzo De Luca, neoletto presidente della Campania, governerà davvero la sua regione? Le preferenze espresse dal popolo in occasione delle ultime regionali verranno accantonate per mancata ottemperanza alla legge Severino? A quanto pare a valutare tutti i possibili impedimenti incontrati da De Luca nell’assunzione dei poteri conferitigli dai cittadini campani sarà un giudice.
La situazione, lo sa bene chi ha seguito la vicenda sin dall’inizio, è abbastanza controversa. Se da una parte il neoletto presidente della Regione Campania si dice “candidabile ed eleggibile” e a riprova delle sue parole cita una sentenza del TAR, la legge Severino dichiara l’esatto contrario.
Tale provvedimento legale, lo stesso che tempo addietro ha fatto di Silvio Berlusconi un soggetto incandidabile perché al momento delle elezioni citato come imputato in vari processi di una certa rilevanza, si è oggi ritorta contro Vincenzo De Luca, il quale deve affrontare al momento una causa in cui è imputato con l’accusa di abuso d’ufficio (il presidente della Regione Campania avrebbe infatti assegnato ad un dirigente del Comune il titolo di project manager, ma in realtà all’impiegato statale spettava la carica di coordinatore).
Vincenzo De Luca ha poi asserito che, insieme a Matteo Renzi, ha avuto modo di constatare tutte le contraddizioni interne presenti nella legge Severino, la stessa che al momento lo obbliga a designare un suo sostituto, almeno sino al momento in cui un magistrato si pronuncerà sul caso che lo riguarda.
Il premier ha comunque garantito che non modificherà la suddetta normativa, o, quanto meno, non creerà delle varianti alla legge pensate apposta per agevolare l’insediamento di Vincenzo De Luca.