Alcuni media italiani, parlo di giornali cartacei e Tg in primis, si sono fatti un’idea sbagliata, per non dire assurda. L’idea è che tutto quello che viene pubblicato online, meglio se sui social, sia di libero utilizzo, o se si preferisce, sia liberamente saccheggiabile.
Troppo spesso si citano con un generico “dalla rete” o “da Facebook” contenuti, come foto, video e testi, senza dare alcun riconoscimento a chi effettivamente li ha prodotti.
In alcuni casi forse è difficile risalire al nome dell’autore, in molti altri però si tratta solo di cattiva volontà.
Ora, per fortuna, qualcosa inizia a cambiare anche in Italia. Una recente sentenza della IX sezione del Tribunale di Roma ha chiarito che pubblicare qualcosa sui social network non comporta la totale cessione dei diritti.
Chi usa i nostri contenuti senza permesso può essere costretto ad un risarcimento per danni morali e patrimoniali. Speriamo che i grandi gruppi editoriali capiscano una volta per tutte che non possono appropriarsi gratis di tutto quello che vedono online.