L’assunzione dei precari, uno dei provvedimenti intimamente connessi al DDL sulla buona scuola elaborato dal governo Renzi, a quanto pare è a rischio. Il premier sostiene che la colpa di tutto ciò sarebbe da imputare all’opposizione che, da qualche tempo in qua, non fa altro che ostacolare le manovre ideate dal parlamento.
Tra l’assunzione di migliaia di precari e, almeno a suo modo di vedere, il miglioramento dell’offerta didattica e formativa, Matteo Renzi mostra di dare priorità a quest’ultima; “la scuola non è un assimificio” sintetizza. La regolarizzazione dei precari comunque verrebbe solo rimandata, non esclusa dal processo: i tanti supplenti senza meta che ogni anno sperano di ottenere un incarico (per questo adattandosi a vagare in tutte le zone del loro territorio) potrebbero trovare quindi stabilità a partire dal prossimo 2016.
Intanto il premier Matteo Renzi ha già dichiarato di essere pronto ad organizzare un tavolo di lavoro a cui prenderanno parte i politici, i sindacalisti, i diretti interessati (precari ed insegnanti), famiglie ed alunni. Lo stesso dovrebbe aver luogo agli inizi del prossimo mese.
Dure, nemmeno a dirlo, le reazioni dell’opposizione e degli schieramenti non affini al PD: nessuno di questi, come del resto era prevedibile, sembra propenso a riconoscere al proprio partito alcuna colpa nello slittamento delle assunzioni dei precari. Alcuni sostengono persino che il progetto di dar vita ad una mole notevole di assunzioni all’interno della scuola fosse niente più che uno specchietto per le allodole, utile soltanto a consegnare voti al PD. Quale che sia la verità chi ci va di mezzo sono sempre i cittadini…