Gli azzurri del Napoli conquistano il terzo atteso e sognato scudetto a ben 33 anni dall’ultimo, grazie al pareggio di Udine. La città esplode di gioia come ampiamente previsto, ma ci sono un morto e 3 feriti per armi da fuoco.
Si temeva la possibilità di episodi che avrebbero macchiato di snague la festa, più volte rimandata, ma ormai inevitabile e purtroppo sono arrivati.
Dopo il risultato alla Dacia Arena di Udine è arrivata la matematica certezza del tricolore, sognato, sperato, lungamente atteso e finalmente festeggiato.
C’è stata una notte di esultanza e feste, i tifosi, ma non solo, si sono riversati in strade e piazze e ha riempito ogni angolo della città, in una sorte di grande euforico abbraccio collettivo, un rito fatto di bandiere, fuochi d’artificio, balli, fumogeni, gioia e canti, fino all’alba.
Purtroppo quando si spara a Napoli, che si tratti di petardi o di pallottole, i richi sono notevoli e i feriti, per petardi e armi da fuoco non sono mancati, anzi c’è attirittura scappato il morto, un ragazzo di appena 26 anni.
Dopo la notizia del decesso, persone ritenute vicine alla vittima hanno danneggiato il pronto soccorso del Cardarelli.
All’alba si contavano in tutto 5 feriti: due a causa dell’esplosione di petardi. Una brutta storia, una pagina censurabile per la storia del calcio. Di certo comunque non sarà questo l’episodio che verrà ricordato, il ritorno a Napoli dello scudetto è difficile da mettere in secondo piano.
Il Napoli si aggiudicò il suo primo scudetto il 10 maggio dell’ormai lontano 1987, conquistandolo una giornata prima della fine del campionato. Il secondo scudetto invece è arrivato nel 1990, alla trentesima e ultima giornata. Ora hanno in bacheca il terzo!
Redazione Rete24