Uno dei punti su cui sta lavorando intensamente il Governo Renzi è la riforma del lavoro. Al centro della Jobs Act ci sarebbero i contratti di lavoro, che con il neo Premier cambieranno, dopo il noto fallimento della riforma Fornero. Il nuovo Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, tenterà di dare un nuovo impulso al mercato del lavoro, che è oggetto di una crisi senza precedenti e che continua a veder crescere il tasso di disoccupazione, riportando l’Italia indietro di mezzo secolo.
Matteo Renzi e i suoi cercheranno di semplificare le norme sul lavoro, presentando entro i prossimi mesi un nuovo codice del lavoro; inoltre, si starebbe pensando anche ad una riduzione delle forme contrattuale e ad un contratto unico. Novità potrebbero arrivare presto per quanto riguarda i contratti a termine e quelli apprendistato.
Per quanto riguarda i primi, verrebbe innalzata la durata del primo rapporto di lavoro a tempo determinato da 12 a 36 mesi, per cui non sarebbe più previsto il requisito della causalità; così facendo, le aziende non dovranno giustificare il motivo dell’assunzione a termine anziché con contratto a tempo indeterminato. Verrebbe prevista, inoltre, una possibilità di proroga del contratto a tempo determinato più volte entro il limite di 3 anni, ma a delle specifiche condizioni: dovrebbero sussistere ragioni oggettive e dovrebbe far riferimento alla medesima attività lavorativa.
Per quanto riguarda i contratti di apprendistato, invece, oltre a prevedere la forma scritta solo per il contratto e patto di prova, verrebbe abolito l’obbligo di assunzione di nuovi apprendisti, condizionata necessariamente alla conferma in servizio di precedenti apprendisti al termine del percorso formativo. Inoltre, lo stipendio degli apprendisti dovrebbe essere pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento.
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