In attesa che il Governo approvi il nuovo contributo di disoccupazione chiamato Naspi, l’INPS continua a sostenere i lavoratori che hanno perso l’occupazione con le indennità Aspi e Mini Aspi. Di cosa si tratta? Sono delle prestazioni economiche istituite per sostenere i contribuenti che hanno perduto involontariamente il proprio lavoro, che sostituisce l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola.
Aspi e Mini Aspi spettano ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, quali apprendisti, soci di cooperative, personale artistico e dipendenti a tempo determinato della pubblica amministrazione. Per richiedere l’Aspi bisogna avere determinati requisiti. Innanzitutto lo stato di disoccupazione involontario oppure in casi di dimissioni per giusta causa; inoltre, sono necessari almeno 2 anni dal versamento del primo contributo contro la disoccupazione e bisogna avere almeno un anno di contribuzione utile nell’ultimo biennio precedente all’inizio della disoccupazione.
Quanto spetta? La prestazione è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile degli ultimi 2 anni, se questa è pari o superiore all’importo stabilito dalla legge (per l’anno 2013 1.180 euro). Se superiore alla soglia stabilita dalla legge, invece, la prestazione è pari al 75% dell’importo stabilito (per l’anno 2013 1.180 euro) più il 25% della differenza fra la retribuzione media mensile imponibile e 1.180 euro. Le modalità sono le stesse anche per la Mini Aspi, soltanto che cambiano leggermente i requisiti. Infatti, questa viene concessa se vi è disoccupazione involontaria ed un minimo di 13 settimana contributive versate nell’anno precedente all’inizio della disoccupazione.
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